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Rappresentano tra le strutture più interessanti e originali della Puglia, i trulli hanno sempre affascinato i turisti in visita in questa regione. Essi sono particolarmente presenti nella valle d’Itria, area tra le province di Bari, Brindisi e Taranto, e sparsi per i diversi paesini della zona.Tanti sono i visitatori che ogni anno, dopo aver gustato la gastronomia locale in uno dei vari ristoranti valle d’Itria, come l’Osteria Sant’Anna a Cisternino, si dedicano alla scoperta di questo particolare genere di abitazioni, dalla storia antica ma ancora non del tutto conosciuta.
Andiamo quindi a scoprire di più su queste costruzioni, che hanno reso le varie cittadine della zona e soprattutto Alberobello (BA) conosciute in tutto il mondo, fino ad ottenere il riconoscimento di patrimonio dell’umanità dell’Unesco. Cos’è quindi un trullo, da dove nasce e come si diffonde nella valle d’Itria?
Un trullo non è altro che una struttura abitativa di forma conica realizzata con pietra a secco, tipica della parte centro-meridionale della Puglia. Tuttavia, queste rappresentano un perfezionamento di un altro genere di struttura, chiamata “Tolos”, di origine ellenica, destinata alla dimora dei defunti, diffusissima nell’antico Mediterraneo. Nonostante comunque la loro lontana origine, i trulli presenti in Puglia sono molto più recenti. Infatti questi sono databili tra il XIV° ed il XVII° secolo.
La realizzazione di questa costruzione, a secco e senza l’uso della malta, avvenne durante il Medioevo, quando ai coloni della zona fu imposto di edificare delle abitazioni facilmente e velocemente smantellabili, al fine di evitare le pesanti tasse in vigore nell’allora Regno di Napoli sulle nuove strutture abitative. Tuttavia, questo tipo di edificazione fu agevolata anche dalla diffusa presenza in questa zona di pietra calcarea.
Sebbene i primi trulli antichi fossero destinati a deposito per gli attrezzi agricoli, soprattutto per i contadini o agricoltori di quell’epoca, e costituiti da un unico vano, col trascorrere del tempo la loro ampiezza si accrebbe, fino a diventare strutture a più vani, di cui uno principale e gli altri più piccoli, utilizzati soprattutto per dormire. E, in parte, proprio a causa di questa evoluzione di utilizzo, vennero chiamati in maniera differente nei diversi paesini della zona.
Tuttavia soltanto parecchi anni dopo l’unità d’Italia, circa il 1870, ebbe inizio un serio tentativo di studio di queste strutture edilizie, a cui si abbinarono relative ricerche. In particolare, oggetto di queste ultime furono la loro origine e la metodologia di realizzazione. Con l’avviarsi di tali studi poi si cominciò a sviluppare anche un relativo interesse turistico per questo genere di costruzioni. Purtroppo però, diversi trulli sono stati demoliti nel corso del tempo, soprattutto nella zona di Villa Castelli (BR), per far sorgere nuove e più moderne abitazioni.